Vreeland Susan - 2007 - La vita moderna by Vreeland Susan

Vreeland Susan - 2007 - La vita moderna by Vreeland Susan

autore:Vreeland Susan
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Literary, Fiction
ISBN: 9788854505025
editore: Neri Pozza Editore
pubblicato: 2011-01-10T23:00:00+00:00


22.

La luce della luna e il chiarore dell’alba

Era troppo caldo per dormire. Alphonsine si liberò delle lenzuola. Il bagliore della luna filtrava dalla finestra e lei si girò dall’altra parte. Eppure la compassione continuava a tenerla sveglia.

Sebbene avesse bevuto qualche bicchierino di assenzio con papà e Raoul, si sentiva ancora addosso la stanchezza della giornata. Aveva sperato con tutte le sue forze che Circe smettesse di fare i capricci, obbedendo una buona volta alle richieste di Auguste. Però, alla fine, era stata felice di vederla andar via tutta avvilita.

Auguste le era parso come stordito dopo la partenza di Angèle. Gustave gli aveva portato l’assenzio e si erano seduti insieme in riva al fiume, cui il tramonto dava il colore del rame. Le sarebbe piaciuto unirsi a loro, tuttavia li aveva lasciati soli: c’erano momenti in cui un uomo preferiva la compagnia di un amico.

Provava sentimenti confusi per Auguste dopo lo sfogo cui si era lasciata andare in barca. Una volta scesa sul pontile, era corsa in camera sua e da quel momento non gli aveva più rivolto la parola. Si sentiva in imbarazzo con lui. Se non avesse tirato fuori la storia delle x e delle y, lui non l’avrebbe chiamata poetessa. Forse le avrebbe dato ciò di cui aveva bisogno. In fondo era stata lei a rovinare tutto.

Sentì un rumore. Una porta che si apriva, poi lo scricchiolio dell’assito in corridoio.

Gli aveva raccontato i fatti e, sebbene Auguste non si fosse mostrato troppo solidale con lei, si era tolta un peso dal cuore. Ma non gli aveva confidato i propri sentimenti. Non gli aveva detto che in quella città ridotta in ginocchio, mentre i cantanti di cabaret berciavano la Marsigliese sulla Rive gauche in fiamme, lei aveva stipulato una pace separata col nemico. Non aveva detto quanto fosse in collera con l’imperatore e i suoi ministri per aver voluto una guerra che le aveva portato via il marito ed era costata infinite sofferenze su entrambe le sponde del Reno, condannando l’intera nazione a un decennio di angoscia e umiliazione. Non gli aveva confessato che lui era il primo uomo, dopo Alexander, con cui aveva sentito il desiderio di aprirsi. Perché era questa la verità.

Si allentò la camicia da notte, appiccicata alla pelle madida di sudore.

Si domandò se Paul o Gustave o Raoul avrebbero capito. Forse era troppo chiedere comprensione a un uomo che aveva combattuto. Ma di certo anche in Prussia c’erano storpi come Raoul, gente sopravvissuta alla guerra. Le piaceva immaginare quei reduci che dicevano Liebe a qualcuno, che ballavano felici al matrimonio di una figlia. Le pareva di vederli tutti azzimati, come papà al suo matrimonio, felici come un francese, o qualunque altro uomo.

Voltò il cuscino in cerca di un po’ di refrigerio. Ma forse era Auguste, che aveva sentito in corridoio. Neppure lui riusciva a dormire... Senza pensarci due volte, s’infilò la vestaglia leggera e uscì a piedi nudi sulla terrazza.

Lo trovò seduto accanto alla ringhiera con i talloni sulla sedia, com’era suo solito. Sentendola arrivare balzò in piedi.



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